martedì 28 febbraio 2012

White Milano. L' accessorio fa la differenza!



E' da un pò di giorni che non scrivo, ma questo fine settimana è stato impegnativo! Sono stata al White Milano, salone delle nuove tendenze e degli stilisti emergenti che si è svolto in occasione della Fashion Week.
Inutile dire quanti stimoli e quanti spunti per outfit del tutto originali!! Oltre a questo, mi hanno colpito moltissimo gli allestimenti fatti in Via Tortona al n. 27 e al n. 54 in una ex fabbrica divenuta location essenziale, spoglia, nuda. Il bianco delle pareti dell'edificio, il grigio antracite del pavimento e i pannelli  neri di cartongesso che andavano a creare una sorta di spazi cubici dove all'interno si trovavano le aziende, avevano le caratteristiche tipiche degli allestimenti di arte contemporanea. Bellissimo anche il flower design: semplici reti di metallo con una serpentina di rose rosa andavano ad impreziosire l'ambiente.
Soprattutto la parte Basement al n. 27 mi ha davvero colpito: elementi di architettura industriale trasformati in arredo da esposizione per gioielli dalle forme lineari ed essenziali, cappelli e abiti dove il nero e il taglio vivo facevano da padroni. 




Voglio iniziare parlando degli accessori, campo in cui c'è sperimentazioni maggiore rispetto all'abbigliamento tout court.
Sono stata colpita dai  cappelli di Scha, dove l'essenzialità va anche indietro col tempo, rievocandoci i film muti di Charlin Chaplin (la bombetta) o artisti come Max Ersnt o Hans Arp. Ewa Kulasek, la designer di queste piccole opere, è anche una grande appassionata di storia dell'arte e infatti descrive così i suoi cappelli: "Sono forma, Sono colore, Sono struttura, Non danno molto spazio alla decorazione, Sono bellezza, Sono semplicità, Sono riduzione, Sono perfezione, Sono fatti per giocarci. Molti dei miei cappelli hanno tante facce. Dipende dal modo in cui li portate. Dipende dal modo in cui li abbinate.".



 


Essendo molto appassionata di scarpe e borse vi voglio presentare alcuni marchi a mio avviso molto innovativi. 
C'è chi guarda al mondo retrò riportandoci in atmosfere dell'Argentina di Evita Peron, quasi facendoci sentire le melodie del tango: una di queste maison è Nora scarpe di lusso, dove il designer Dante Beltrami indaga e propone le forme sensuali della calzatura da ballo. 
Anche Mina Buenos Aires, va verso questa direzione: la stilista, innamorata del folklore argentino da poche stagioni sta proponendo sei modelli tutti dai colori della palette dei polvere, impreziositi da dettagli di rose e anemoni: Nora, Carmen. Sofia, Evita, Studio, Frida e Amalia. Il tacco (medio o alto) slancia la gamba, lo rende versatile e portabile a tutte le donne.


Nora scarpe di lusso

Mina Buenos Aires













Altro marchio particolare e nuovo è Anniel, la scarpa degli artisti di strada. L'azienda nasce nel 1976 a Montebelluna e produce scarpe per i più disparati tipi di sport. Nel 2000 l'incontro con un produttore giapponese fortemente colpito dalle scarpine da jazz bianche, farà nascere la linea "Moda" che si diffonderà nei migliori negozi di Tokyo, Nagasaki e Osaka. 
Queste scarpette in pelle, tessuto o glitter con una morbidissima suola in cuoio hanno spopolato in Giappone e in Italia si stanno diffondendo proprio per la loro linea glamour.


Anniel collezione A/I 2012/13
Le mie Anniel glitter oro



E ora passiamo alle borse: dai colori fluo rosa, giallo limone, fuxia,  bluette e davvero nuove le Herve Guyer Paris, borsine in gomma che riprendono i modelli anni '30 (soprattutto la Chanel 2.55), ma con una grinta contemporanea: il marchio utilizza, infatti, una borchia come chiusura (elemento questo che si trova anche nelle scarpe e nei bracciali).


Herve Guyer Paris


Per finire, restiamo sempre a Parigi con le borse foulard di Ema...Oh. La stilista, cresciuta nell'atelièr della mamma, amante dei viaggi e di tutti gli oggetti che profumano di storia, nel 2010 lancia la sua linea di accessori e borse perchè come lei stessa dice "Il dettaglio disegna la silhouette, la firma di un'eleganza unica".
Vicina alla tradizione dell'artigianato francese, dà ai suoi oggetti un' aria vintage accostando diversi materiali e giocando con le texture.
Ema...oh in tibetano significa "Oh...meraviglia", e a noi non resta che lo stupore per la bellezza di queste creazioni.


Ema...Oh




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