domenica 19 febbraio 2012

Sanremo si tinge di rosa





Finale tutta al femminile quella di Sanremo 2012! Emma, Arisa e Noemi. Tre voci bellissime nel panorama della musica italiana: la prima caratterizzata da una forte vocalità, la seconda da un timbro particolare e la terza graffiante e piena di sentimento.
"Sono solo parole", un testo che racchiude l'incomunicabilità tra due persone, ma come ha dichiarato la cantante stessa, l'autore Fabrizio Moro ha voluto dare anche un'interpretazione del momento che stiamo vivendo: una politica fatta di sole parole e non di fatti. Una società in cui non c'è altra scelta che guardare al futuro solo vivendolo, senza fare troppi sogni e progetti:

"Sperare che domani arrivi in fretta e che svanisca ogni pensiero
Lasciare che lo scorrere del tempo renda tutto un pò più chiaro
Perché la nostra vita in fondo non è nient’ altro che
Un attimo eterno, un attimo
tra me e te
Sono solo parole
Sono solo parole le nostre
sono solo parole
Sono solo parole, parole, parole, parole"


Tematica impegnata anche per la canzone vincitrice della sessantaduesima edizione del Festival, "Non è l'inferno". Ho apprezzato molto sia stata una giovane voce ad interpretare questa canzone, la leggo come una possibilità di comunicazione tra due generazioni che, mai come in questo momento storico, sono distanti.
E' commovente il messaggio di un uomo che ha partecipato attivamente alla storia del suo Paese e che si ritrova a dover trovare giustificazioni ad un figlio che sogna la semplicità e la normalità di una famiglia.
La musica, come ha già fatto in altri momenti del passato, racconta uno spaccato di Italia quotidiana, realistica, drammatica.
Emma, da parte sua, l'ha resa emozionante e a mio avviso davvero intensa:

"Ho dato la vita e il sangue per il mio Paese
e mi ritrovo a non tirare a fine mese,
in mano a Dio le sue preghiere
Ho giurato fede mentre diventavo padre
due guerre senza garanzia di ritornare
solo medaglie per l'onore
Se qualcuno sente queste semplici parole
parlo per tutte quelle povere persone
che ancora credono nel bene
Se tu hai coscienza guidi e credi nel Paese
dimmi cosa devo fare per pagarmi da mangiare
per pagarmi dove stare
dimmi che cosa devo fare
No, questo no, non è l'inferno
ma non comprendo com'è possibile pensare
che sia più facile morire
No, non lo pretendo ma ho ancora il sogno
che tu mi ascolti e non rimangano parole
Ho pensato a questo invito non per compassione
ma per guardarla in faccia e farle assaporare
un po' di vino e un poco di mangiare
Se sapesse che fatica ho fatto per parlare
con mio figlio che a 30 anni teme il sogno
di sposarsi e la natura di diventare padre
Se sapesse quanto sia difficile il pensiero
che per un giorno di lavoro c'è chi ha
ancora più diritti di chi ha creduto nel Paese del futuro
No questo no, non è l'inferno
ma non comprendo com'è possibile pensare
che sia più facile morire
Io no, non lo pretendo ma ho ancora il sogno
che tu mi ascolti e non rimangano parole
Non rimangano parole
Com'è possbile pensare che sia più facile morire
Io no, non lo pretendo ma ho ancora il sogno
che non rimangano parole
Non rimangano parole, non rimangano parole."



Arisa è stata per me la rivelazione di quest'anno. L'ho preferita su tutti. Lasciati i panni della ragazzina sperimentatrice, l'abbiamo ritrovata donna con un look di Mila Schon che l'ha resa davvero bella.
La sua canzone "La notte" ha intrinseca una malinconia che ci fa rimanere con le lacrime agli occhi. Anche nel testo si trova comunque una maturità nuova, una melodia che forse per la prima volta ci fa capire le altissime doti canore di Rosalba (vero nome della cantante).

"E quando arriva la notte
e resto sola con me
La testa parte e va in giro
in cerca dei suoi perchè
Né vincitori né vinti
si esce sconfitti a metà
La vita può allontanarci,
l’amore continuerà... "


Devo dire che sono stata davvero soddisfatta di vedere tre giovani donne regine del palco dell'Ariston, tre talenti che ne sono certa, dureranno nel tempo.










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